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"Mademoiselle O" è un viaggio dentro il romanzo, e dentro la traduzione. Un viaggio che prende le mosse proprio dalla prima traduzione in inglese di un grande romanzo francese, "Madame Bovary" di Gustave Flaubert. Artefice della traduzione, di cui si sono completamente perse le tracce, fu una istitutrice inglese, Miss Herbert. Di lei non rimane nulla, nemmeno una foto. Ed è, questa, una vicenda simbolica dell'arte della traduzione, che ha una storia fatta di perdite, e di errori. Noi sappiamo che possiamo leggere molte opere solo in traduzione. Ma sappiamo anche che lo stile non si può tradurre. Eppure la storia della letteratura è la storia dello stile. E allora, come uscirne? "Mademoiselle O" risolve questo enigma apparentemente irrisolvibile. In un viaggio da Rio de Janeiro a Praga, da Mosca a Londra, a Trieste, a Parigi, Varsavia, New York, sulle tracce delle grandi avanguardie internazionali, Thirlwell critica le traduzioni perfette e loda quelle imperfette, in un divertente gioco di rimandi letterari. Un romanzo che non è un romanzo, ma ha gli scrittori di romanzi come protagonisti, un libro di viaggio con tanto di mappe, illustrazioni e schemi utili a muoversi nell'ambito della letteratura.